Negli ultimi mesi non sono mai mancati i dati del bollettino quotidiano sullo stato della pandemia nel nostro paese e in Europa. La raccolta di dati sul numero dei contagi, l’evoluzione dei ricoverati nelle terapie intensive e il numero di ospedalizzati son stati aggiornati quotidianamente. Ci si focalizza però troppo poco sugli effetti economici-sociali della pandemia in atto. Per questo, da oggi, abbiamo creato un insieme di dati che cercano di evidenziare gli effetti che la pandemia e le conseguenti misure restrittive hanno avuto nella penisola. I dati sono raggruppati in tre macro aree: povertà, mercato del lavoro, mobilità. Alcuni di loro non sono “statisticamente rappresentativi” di tutto il territorio italiano, ma possono lo stesso aiutarci ad avere un’idea delle conseguenze economico e sociali della pandemia. Sfortunatamente non potremo aggiornare i dati quotidianamente – non esiste (ancora) un bollettino giornaliero della Protezione Civile per questa emergenza.

Per segnalazioni, suggerimenti o se avete dati (!) - scrivete a data@editorialedomani.it

povertà

Non abbiamo ancora dati ufficiali della povertà, ma molte associazioni sul territorio possono darci un’idea di come sta evolvendo la situazione. Il numero delle persone assistite dal Banco Alimentare attraverso le strutture caritative è passato da 1,5 milioni a 2,1 e le strutture convenzionate con il Banco, che a febbraio erano 7.500, sono a novembre 8.000. Il Progetto Arca per esempio, ha aumentato il numero di pacchi viveri per le persone bisognose in tutto il paese. 

Ad Emergency arrivano numerose chiamate da quando ha lanciato il progetto “nessuno escluso” per aiutare chi più ne ha bisogno durante la pandemia. Oltre a monitorare la “quantità” delle richieste pervenute, Emergency monitora la “gravità” delle richieste pervenute attraverso l’erogazione di un questionario per valutarne la vulnerabilità. Lo score prevede una gravità della condizione da 0 a 12. Negli ultimi mesi, la situazione sembra esser peggiorata. 

Mercato del lavoro

I dati del mercato del lavoro evidenziano che a pagare la crisi sono tutti, ma soprautto i giovani e le donne. Il primo grafico evidenzia il flusso dei contratti stipulati nei vari mesi della pandemia e li confronta con il numero medio di contratti che normalmente si effettuano in quel mese.  

I prossimi due grafici rappresentano invece l’evoluzione del numero di occupati totali e giovanile da gennaio 2019 all’ultimo dato disponibile. 

Per le donne, il rischio pià grande è quello che escano completamente dalla forza lavoro. Per questo, il grafico evidenzia quanto è diminuita la forza lavoro femminile da inizio pandemia.

Infine, il numero delle ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni

Mobilità

Per capire quando effettivamente il paese è “ripartito”, possono essere utili i dati sulla mobilità (il numero di spostamenti) in Italia forniti da Apple e i dati del numero di passeggeri che transita nei due principali areoporti della nazione (Roma Fiumicino e Milano Malpensa)

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