Nella società globale in cui siamo immersi i rischi si stanno ampliando e divengono sempre più complessi e con tratti di non facile soluzione. Sale globalmente la preoccupazione per le tensioni sociali, mentre si affacciano nella top ten i rischi legati all’intelligenza artificiale.
I principali pericoli che le persone, le aziende e gli esperti avvertono come incombenti sono: il cambiamento climatico, gli attacchi cyber, l’instabilità geopolitica, i rischi legati all’intelligenza artificiale e ai big data, nonché i rischi collegati al tema dell’energia e alle tensioni sociali. È quanto emerge dalla decima edizione del Future Risks Report, studio sui rischi emergenti a livello globale realizzato da Axa in collaborazione con Ipsos.

Mutamenti nella mappa

Nel corso degli ultimi cinque anni la mappa dei pericoli ha subito alcune evoluzioni ed ha mantenuto alcune costanti. Il cambio climatico è rimasto, dal 2018 a oggi, ai vertici della classifica. Solo nel 2020 il suo primato è stato surclassato dalla pandemia del Covid. Il tema del cambiamento climatico, quest’anno e per la prima volta, occupa il primo posto sia nell’agenda degli esperti, sia in quella dell’opinione pubblica di tutti i paesi monitorati nei 5 continenti. Il rischio di attacchi cyber è, da anni, al secondo o al massimo al terzo posto della classifica.

L’interruzione o il danneggiamento delle infrastrutture critiche per mezzo di attacchi cyber è una preoccupazione in intensificazione tra gli stakeholder e gli esperti a causa della crescita delle turbolenze geopolitiche e della crescente dipendenza di persone e aziende dai dispositivi digitali. L’instabilità geopolitica è tornata prepotentemente di attualità nel corso degli ultimi anni. Dopo essere salita al secondo posto nelle classifiche degli esperti l’anno scorso, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, quest’anno il tema dei conflitti e dell’instabilità geopolitica si colloca nuovamente al secondo posto in Europa, ma scende al terzo posto in classifica generale nelle altre zone del mondo.

Le rinnovate tensioni in Medio Oriente, nonché quelle permanenti nel Mar della Cina, stanno alimentando la preoccupazione sia tra gli operatori internazionali, sia tra i cittadini dei vari paesi.

La new entry

I pericoli relativi all’intelligenza artificiale, invece, sono la new entry del 2023, così come quelli relativi all’energia hanno fatto capolino solo negli ultimi due anni. Il grande protagonista della classifica dei rischi degli esperti è, nel 2023, l’Intelligenza artificiale, che quest’anno è balzata ai vertici della top ten dal quattordicesimo dell’anno scorso. Il 64 per cento degli esperti e il 70 per cento dei cittadini dei vari paesi monitorati nei cinque continenti, ritiene che si debba interrompere la ricerca sull’Ia e su altre tecnologie dirompenti. Non solo. La maggioranza degli esperti esprime la convinzione che l’intelligenza artificiale possa rappresentare una minaccia esistenziale per l’umanità. La valutazione dei rischi legati all’Ia, tuttavia, è meno allarmistica all’interno dell’opinione pubblica, con una manifesta mancanza di consapevolezza soprattutto tra i cittadini europei. Il tema dei rischi finanziari ed economici, che erano in vetta alla classifica nel 2014, ha subito un andamento ondivago: al centro dell’attenzione dieci anni fa, è via via sceso di posizione nel corso degli anni successivi fino a uscire dalla top ten nel 2018.

L’economia

Subito dopo la pandemia i diversi aspetti economico-finanziari sono tornati prepotentemente alla ribalta e dal 2022 la top ten dei rischi contiene ben tre preoccupazioni di origine economico-finanziaria: i rischi macroeconomici; i rischi per la stabilità finanziaria; i rischi legati alle politiche monetarie e fiscali. Per gli esperti coinvolti nella ricerca, inoltre, i rischi di instabilità finanziaria sono argomenti su cui c’è forte attenzione tra gli stakeholder e i manager, mentre hanno una minor valenza nell’opinione pubblica.

Negli ultimi anni, nella mappa europea dei rischi, ha fatto capolino il tema dell’evoluzione demografica, mentre è in crescita l’apprensione per le tensioni sociali. Questo ambito è salito nettamente nella classifica dei rischi avvertiti dall’opinione pubblica, passando dal settimo al quarto posto, con il 66 per cento dei cittadini e il 62 per cento degli esperti che si sente vulnerabile a questo rischio nella tua vita quotidiana.

Una forte maggioranza sia di esperti (76 per cento) sia di cittadini (70 per cento) punta il dito sulle disuguaglianze sociali e sula possibilità che generino tensioni, scontri e frammentazioni crescenti. La società contemporanea, nel corso degli ultimi anni e per effetto della polifonia delle crisi che si è susseguita, assomiglia sempre di più a una polveriera con ormai logore e ridotte misure di sicurezza e di calmierazione. Uno status di calma apparente, che potrebbe portare a nuove e improvvise fiammate sociali, tanto pericolose, quanto imprevedibili.

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