Dati

Lavoro, stabilità e merito. In Italia l’infelicità è una questione di classe

Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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  • I meno felici sono i disoccupati (30 per cento), le casalinghe (46 per cento) e gli studenti (51 per cento)
  • I sentimenti di affaticamento e tristezza sono implementati da: il doversi arrangiare finanziariamente e l’incertezza del vivere di stipendio in stipendio (56 per cento); il non avere abbastanza soldi per poter comprare quello che si ritiene utile e necessario (56 per cento); lo stress per lo status delle proprie finanze (44 per cento)
  • Nei ceti popolari oltre la metà delle persone (58 per cento) prova insoddisfazione per l’attività lavorativa svolta e il 52 per cento non è soddisfatto dell'equilibrio tra il tempo che dedica al lavoro e quello che ha a disposizione per gli altri aspetti della vita

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