I diversi settori

In Italia, tra giugno 2021 e settembre 2022, l’indice generale dei prezzi è aumentato di quasi il10per cento(9,6 per cento), ma l’andamento dell’inflazione è molto differente a seconda dei vari beni. Gli ultimi dati mostrano come gli incrementi maggiori abbiano riguardato non solo le spese per l’abitazione (+36,3 per cento),per effetto della componente energetica, ma anche quelle per alimentari e bevande (+11,7 per cento).

Il pane costa sempre di più

Il prezzo del pane è aumentato ancora di più: ad agosto 2022 era in media superiore del14,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021.Un incremento enorme in termini storici ma anche rispetto all’aumento generale dei prezzi. 

Diverse città, diversi aumenti

I prezzi aumentano, ma con differenze fra le città. A settembre, a Palermo e Catania, si è registrato un +10 per cento rispetto al 2021, a Torino il dato si è fermato al +7,7 per cento. 

Gli aiuti del governo

Le famiglie più povere sono ovviamente le più colpite dall’aumento dei prezzi (essendo questo focalizzato su beni di prima necessità come gas e alimenti). Gli interventi governativi sono stati fondamentali per attutire gli effetti dell’inflazione. In assenza di politiche di sostegno, l’aumento di spesa per i più poveri sarebbe stato del 10 per cento fra giugno 2021 e settembre 2022. Quattro punti in più della media nazionale, più del doppio di quello per le famiglie più ricche.

Crescono i prezzi, ma i salari?

Secondo gli ultimi dati pubblicati dell’Istat, nel primo semestre del 2022,il divario tra l’aumento dei prezzi e le variazioni delle retribuzioni contrattuali è arrivato a quasi 6 punti percentuali.

A pagare saranno i più giovani

Aumento dei prezzi e salari fermi significa che chi ha i salari più bassi, avrà più problemi. I giovani (18-24anni) italiani hanno salari più bassi non solo rispetto alle generazioni più anziane, ma anche rispetto ai giovani dei principali paesi europei.

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