Come sappiamo, la pandemia ha innescato un'impennata di lavoro da remoto. La cosa invece interessante da capire adesso è quanto le imprese stanno spostando la loro nuova forza lavoro (i nuovi dipendenti) in remoto.

Una volta assunti infatti nuovi lavoratori con modalità “in remoto”, è più difficile tornare indietro in una situazione di lavoratori solo in presenza. In un nuovo studio, alcuni ricercatori dell’Ocse analizzano il numero di offerte di lavoro che prevedono posizioni lavorative in remoto.

I dati finali, che comprendono 20 paesi, evidenziano come la quota media di annunci che prevede lavori da remoto è più che triplicata: passando da 2,5 per cento di lavori nel gennaio 2020 a quasi l’8 per cento nell’aprile del 2021. Il dato varia poi da paese a paese. Per l’Italia la crescita è di quasi 4 punti percentuali in più di lavori in remoto rispetto al periodo pre-pandemico.

 

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