La nuova piramide delle divisioni ha in vetta la faglia tra ricchi e poveri – in crescita del 5 per cento tra il 2022 e oggi – e si accentua ulteriormente quella tra popolo ed élite, al 59 per cento con 3 punti in più negli ultimi tre anni. In ascesa silenziosa la spaccatura tra chi è in salute e chi in malattia, con una crescita di 6 punti del venir meno del diritto alla salute: segue la frattura tra cattolici e musulmani, avvertita dal 38 per cento della popolazione
La società italiana è in profonda trasformazione. Alcune vecchie fratture sociali (città-campagna, Stato-Chiesa) hanno perso di peso e valenza, altre si stanno ridefinendo (centro-periferia, capitale-lavoro, democrazia-poteri forti), mentre nuove faglie stanno prendendo il sopravvento.
La nuova piramide delle fratture sociali ha in vetta la faglia tra ricchi e poveri (66 per cento e in crescita del 5 per cento tra il 2022 e oggi). Permane ad alti livelli la rottura tra onesti e furbetti (62), mentre si accentua ulteriormente quella tra popolo ed élite (59 con un più 3 punti negli ultimi tre anni).
Al quarto posto troviamo tre temi, tutti al 49 per cento. Si tratta delle faglie tra lavoro precario e lavoro stabile (+3 per cento); tra italiani e immigrati, che dopo anni di arretramenti torna a crescere (+3) e tra equità e disuguaglianze (+4). In salita troviamo anche altre tre fratture che si collocano tra il quinto e il settimo gradino della piramide. Si tratta delle fenditure tra tasse e libertà (46, con un + 4); tra democrazia e poteri forti (46, con +3); tra lavoratori e datori di lavoro (45 per cento con un + 3 per cento).
Negli ultimi gradini della top ten delle faglie (in base alla recente ricerca realizzata da dall’osservatorio Fragilitalia del centro studi di Legacoop e Ipsos), troviamo temi che mostrano alcune delle trasformazioni in atto. Sono fenomeni in crescita silenziosa, che portano alla luce fattori perniciosi sia dal punto di vista esistenziale, sia da quello della convivenza civica.
La prima faglia in forte crescita è quella tra salute e malattia (42 per cento), con una crescita di 6 punti del venir meno del diritto alla salute. Altra incrinatura silente e significativa è l’accrescersi della frattura tra cattolici e musulmani, avvertita dal 38 per cento (in crescita di ben 7 punti negli ultimi tre anni). Infine, la spaccatura tra individualismo e comunitarismo, è segnalata dal 37 per cento, con una lievitazione di tre punti.
L'insieme di queste fratture portano alla luce l’operare nelle viscere della nostra società di diversi fenomeni. Da un punto di vista sociale sono in ulteriore evoluzione negativa sia le dinamiche di frammentazione sociale, sia quelle di disuguaglianza economica ed esistenziale (con una significativa crescita della distanza tra equità e giustizia sociale).
Dal punto di vista del mondo del lavoro sono in aumento le forme di opposizione tra capitale e lavoro, segnate dall’aumento dell’opposizione alle forme di instabilità e precarizzazione, nonché dall’accentuarsi delle dimensioni di disaffiliazione e dissonanza occupazionale (di fastidio e rottura verso i modelli e le culture del lavoro che si sono affermate negli ultimi anni).
Sono in crescita anche alcuni fenomeni perniciosi per la società, come la crisi della rappresentanza politica (quella distanza tra popolo ed élite che non si ricuce, ma anzi si allarga) e la proliferazione delle forme di polarizzazione valoriale, di cui la frattura tra cattolici e musulmani è solo un esempio, ma sono in atto anche altre tensioni interculturali.
Profonda, infine, appare la crisi di uno dei pilastri del welfare contemporaneo: il diritto alla salute. Un segnale significativo che, insieme agli altri sul lavoro e sull’iniquità, mette in luce quanto il modello di welfare sia ormai inadeguato ad affrontare le sfide e le priorità della realtà sociale.
La piramide delle fratture sociali illustra l’allargamento di quella sensazione di insicurezza ontologica, di cui parla il sociologo inglese Anthony Giddens. Una dinamica che, come un tarlo, intacca la fiducia che la maggior parte degli esseri umani ha nella continuità della propria auto-identità e nella costanza e stabilità degli ambienti sociali e materiali circostanti ed esistenziali.
Il configurarsi complessivo delle fratture mostra una società italiana in profonda trasformazione, caratterizzata da crescenti tensioni e disuguaglianze, ma anche da segnali evidenti di rottura del vecchio contratto sociale. Dinamiche che non sono portatrici di benessere, ma di nuove tensioni sociali.
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