Arnaud de Puyfontaine, l’amministratore delegato di Vivendi, la società azionista di maggioranza di Tim «ha comunicato oggi a Tim la sua decisione di lasciare irrevocabilmente il suo attuale ruolo di membro del consiglio di amministrazione di Tim con effetto immediato». de Puyfontaine chiede discontinuità anche per altri membri del board e nel mirino ha il presidente Salvatore Rossi, che secondo Vivendi non avrebbe mostrato imparzialità e favorito quello che i francesi hanno definito ancora a giugno scorso il «conflitto di interessi» di Cdp, azionista di Tim e allo stesso tempo, affidatario del progetto sulla rete pubblica.

L’accordo più vicino

Il passo indietro è motivato dalla volontà di trovare un accordo sulla rete unica come è chiarito dal comunicato: «In questa fase di dialogo costruttivo tra i principali azionisti di Tim e le istituzioni», si legge è «fondamentale che tutti i soggetti interessati possano essere liberi di operare in modo costruttivo e trasparente a vantaggio di Tim e di tutti i suoi azionisti».

Vivendi Chairman Vincent Bollore, left, Maxime Saada, center, General Director of Canal Plus television, and Vivendi chairman of the Management Board Arnaud de Puyfontaine arrive at the French Senate, Wednesday, June 22, 2016 in Paris. Bollore said the media giant was interested in entering the publishing business to broaden its content offerings. (AP Photo/Kamil Zihnioglu)

Lo scontro con Rossi e Cdp

Tuttavia de Puyfontaine ribadisce la volontà che sia riconosciuto un valore adeguato alla rete della società telefonica che dovrebbe diventare l’infrastruttura principale di quella rete pubblica, che il governo ha trasformato in sua priorità. de Puyfontaine dice di volersi dedicare a Vivendi «per ristabilire un percorso di crescita per Tim e aver adeguatamente riconosciuto il valore reale della azienda e della sua rete». 

Detto in altri termini, Vivendi vuole riconosciuto un lauto riconoscimento per l’acquisizione della rete, che ha valutato tramite l’advisor Rotschild Italia, guidata dal manager molto apprezzato dalla destra di governo, Alessandro Daffina, ben 31 miliardi, un valore molto superiore a quello calcolato dagli analisti indipendenti.

Tim guadagna in Borsa

Allo stesso tempo il manager conferma l’interesse di Vivendi «con una prospettiva a lungo termine, poiché l'Italia rimane al centro della strategia di Vivendi con ulteriori potenziali investimenti in arrivo».

In Borsa la società sta guadagnando alla notizia del passo indietro dell’ad del principale azionista, segno che la mossa può agevolare una intesa con il governo. 

© Riproduzione riservata