- Il Pnrr destina la massima parte delle risorse alle infrastrutture per le lunghe distanze che servono pochissimo a chi si deve muovere tutti i giorni, e in specie alle categorie più deboli.
- I trasporti di lunga distanza riguardano la mobilità occasionale, per motivi turistici, o di affari, o famigliari. Sono serviti da treni e aerei, e in misura un po' minore da automobili e autobus la cui utenza è in genere di basso reddito.
- Il più vistoso squilibrio distributivo dei trasporti di lunga distanza è quantificabile, ed è quello dei sussidi impliciti agli utenti dell’Alta velocità ferroviaria, mentre non sono sussidiati quelli degli autobus di lunga distanza.
Le diseguaglianze non sono solo di reddito: non sono meno importanti quelle collegate al muoversi, cioè alle occasioni di lavoro raggiungibili, e l’accesso a mercati con prezzi più bassi, sia per la casa che per i consumi alimentari e non. Il Pnrr su questo punto fa un errore clamoroso: destina la massima parte delle risorse alle infrastrutture per le lunghe distanze (soprattutto Alta velocità), che fanno molta scena nelle inaugurazioni, ma servono pochissimo a chi si deve muovere tutti i giorn



