- L’Italia è il quarto paese in Ue per lavoratori poveri secondo l’Eurostat, ma secondo il rapporto presentato dal ministro Orlando la percentuale già prima della pandemia era superiore al 22 per cento (al 24 sui redditi lordi).
- Il fenomeno si concentra nei servizi a bassa qualifica ed è spinto da part time e contratti precari. Nella ristorazione si arriva al 60 per cento di contratti part time.
- Sfumato l’intervento nella delega fiscale, ora il ministro vuole spingere sul salario minimo, ma gli interventi suggeriti includono anche maggiori controlli e incrocio dei dati.
Il lavoro povero in Italia è persistente, chi ha retribuzioni basse che rischiano di farlo scivolare sotto la soglia della povertà tende a continuare ad averle. Il ministro del lavoro, Andrea Orlando, sta preparando il terreno per una legge sul salario minimo. Ieri ha presentato il rapporto della gruppo di lavoro sul contrasto alla povertà lavorativa: secondo gli indicatori europei, che però non tengono conto di chi lavora meno di sette mesi, già prima della pandemia, nel 2019, era povero più



