Economia

Effetti collaterali e astinenza: è la droga italiana chiamata bonus

  • Non so se ci siamo scandalizzati più per le truffe legate al superbonus o per la decisione del Governo di revocare retroattivamente la norma. Ma quel che avrebbe dovuto scandalizzarci è proprio il superbonus; che invece è stato salutato dal consenso generale.

  • Il superbonus, come tutte le “spese fiscali”, agisce infatti come una droga: garantisce un immediato senso di benessere, salvo poi creare assuefazione, un desiderio che per essere soddisfatto richiede quantità sempre maggiori di droga, e gravi crisi di astinenza quando  lo stato smette di fornirla in dosi adeguate per mancanza di fondi.

  • Come per la droga, uscirne è la parte difficile. E come per la droga, di bonus e superbonus le finanze pubbliche possono anche morire di overdose.

Non so se ci siamo scandalizzati più per le truffe legate al “superbonus” (quasi 4 miliardi di crediti fasulli posti sotto sequestro dalla Guardia di Finanza, 9 secondo un dato citato dalla premier Meloni), o per la decisione di revocare retroattivamente la norma, impedendo da febbraio l’uso dei crediti di imposta per lo sconto delle fatture per i lavori eseguiti, e la successiva cessione dei crediti da parte di alcune imprese, che così vedono ridursi la liquidità su cui facevano affidamento.

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE