Lo scopo del viaggio di Matteo Renzi in Senegal si chiarisce: Renzi  nel tempo libero dal suo lavoro di senatore della Repubblica si occupa di progetti sui trasporti e di agevolare gli incontri con gli imprenditori italiani, in questo caso della famiglia Ferrari.

La presidenza senegalese ha fatto sapere che il presidente Macky Sall ha ricevuto l'ex capo del governo italiano «accompagnato dalla famiglia Ferrari». E che «le discussioni hanno riguardato la formazione ai trasporti e un progetto di piattaforma di trasporti e logistica a livello della zona economica speciale di Diass». Diass è una comunità rurale a quarantacinque chilometri da Dakar vicino alla costa occidentale del Senegal, ed è uno dei centri della zona economica speciale che è stata istituita nel 2007 per attrarre investimenti prevededendo incentivi fiscali per le aziende che si stabiliscono lì. Oltre a essere vicino alla costa l’area si trova vicino all’aeroporto di Blaise Diagne, il principale aeroporto del paese.

La zona economica speciale

In una presentazione istituzionale l’area economica speciale di Diass è descritta come una zona «che ha per vocazione di offrire un insieme di infrastrutture e di servizi che assicurano le imprese le migliori condizioni di esercizio delle loro attività». L’area su cui sono previsti gli incentivi consiste di due zone da una parte e dall’altra della route nationale 1, la principale arteria di traffico del paese. In questo modo l’area collega tutte le infrastrutture e gli snodi logistici del Senegal, il porto di Dakar, l’aeroporto, il porto minerario. Il progetto ha l’obiettivo di attirare un terzo degli investimenti diretti nel paese, anche attraverso un grande polo di interscambio e stoccaggio delle merci destinate al trasporto aereo che passa ovviamente da camion e trasporto su gomma.

La famiglia Ferrari

Ma cosa c’entra con Renzi? Il presidente del Senegal parla di un incontro con Renzi accompagnato dalla famiglia Ferrari e il presidente della Camera di commercio italo senegalese ha citato con Domani una azienda di trasporti. I due elementi fanno pensare alla famiglia Ferrari di Brescia proprietaria della società di autotrasporti Germani Spa che ha da poco aperto anche una academy per camionisti. Alla ditta dicono di non sono autorizzati a parlare, all’ambasciata italiana che pure ha accolto la delegazione non hanno risposto alle nostre richieste di informazioni. Mentre al quotidiano La Verità risulta che sia la Germani Spa ad aver pagato il viaggio per Renzi.

L’azienda, sponsor della squadra di basket di Brescia, è una ditta specializzata nel trasporto su gomma di sostanze chimiche, gas criogenici, rifiuti industriali pericolosi o non. Una azienda che potrebbe avere tutto l’interesse a prendere parte al progetto senegalese. 

Sulle orme di Blair

Renzi ha confermato di aver visto a Dakar, Tony Blair, che nella capitale del Senegal ha una sede del suo Global institute for change, cioè la struttura che offre consulenze ai governi africani per attrarre investimenti stranieri e «modernizzare» lo stato. 

Blair collabora col governo dell’attuale presidente da anni in particolare con un progetto dedicato all’energia. 

Raccontando l’attività di Blair in Africa, la rivista Jeune Afrique lo ha definito «l’uomo che sussurra all’orecchio dei presidenti africani». Il suo modello è semplice: «sebbene dia consigli ai presidenti, non organizza transazioni né raccoglie fondi. Inoltre, non è direttamente remunerato». Blair offre consulenze, un sistema di governance, personale formato da introdurre all’interno dei governi e delle strutture che decidono, spesso esperti in affari internazionali e giovani neolaureati locali. Renzi non è ancora arrivato a questo livello per ora appare il facilitatore di incontri con gli imprenditori.

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