Tra i confermati, il capo di gabinetto Stancanelli che distribuisce posti ben remunerati nelle commissioni di gara. I due dossier critici sono la Roma-Latina e la Brescia-Padova
- «Squadra che perde non si cambia». Potrebbe essere questo il titolo dell’operazione che Enrico Giovannini sta attuando al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti di cui è diventato titolare.
- Giovannini ha cambiato nome al dicastero aggiungendo ai termini «infrastrutture e trasporti» la qualifica «sostenibili», ma ha deciso di confermare al loro posto in blocco gli alti dirigenti che si è trovato in casa.
- Al ministero, per la verità, è in corso un ricambio di direttori avviato tempo fa, ma non tocca i più stretti collaboratori del ministro: dal capo di gabinetto Alberto Stancanelli al capo della struttura tecnica di missione, Giuseppe Pasquale Roberto Catalano, nessuno di loro deve scomodarsi neanche per spostare la pianta ornamentale dell'ufficio.