- Sulla legge di Bilancio si è palesato un problema: la mancanza di una regia. Nessuno riesce a dare risposte addirittura ai parlamentari della maggioranza.
- La responsabilità della situazione conduce al ministero dell’Economia, dove siede Giancarlo Giorgetti. Da ministro politico si muove da puro contabile: non si sforza di reperire le risorse.
- Surreali alcuni comportamenti, dal condono penale, che sembrava scartato e invece è stato in ballo fino all’ultimo, alla questione dei pagamenti con il pos, per cui la maggioranza rischiava di bocciare sé stessa.
Un ministro dell’Economia impalpabile, dei sottosegretari poco risoluti, che di fronte alle sollecitazioni si limitano ad alzare le braccia al cielo nell’attesa che altrove vengano date indicazioni precise. E dei relatori impotenti, in balia degli eventi. Così passano i giorni e nessuno detta la linea su una manovra che, come era noto vista la data delle elezioni, avrebbe richiesto nervi saldi e idee chiare. Invece ha prevalso una grande incertezza, a causa dell’assenza di un metodo di lavoro



