- Facebook e Google ci accalappiano con offerte “gratuite”, ci profilano, raccolgono dettagli intimi su di noi e vendono l’accesso alla nostra attenzione agli inserzionisti. Potresti rifiutare di sottoscrivere i loro termini di servizio, ma al prezzo di perdere gli amici su Facebook e le ricerche «gratuite» su Google.
- Facebook ha revocato la possibilità ai suoi utenti di votare le modifiche alle politiche sulla privacy quando la concorrenza ha iniziato a scomparire, aiutata anche dall’acquisizione di Instagram nel 2012 e di WhatsApp nel 2014.
- In questi anni non ci siamo resi conto di quanto impatto avrebbe potuto avere la concorrenza perduta. In particolare, non ci siamo resi conto dell’impatto che la concorrenza può avere sulla nostra privacy e sui nostri dati.
Mentre eravamo concentrati sui fatti di Capitol Hill, all’indomani del tentativo di colpo di stato, è possibile che abbiamo ricevuto un messaggio da WhatsApp, in cui ci è stato chiesto di accettare i nuovi termini di servizio. Probabilmente, come facciamo spesso, abbiamo cliccato “sì” senza pensarci troppo. WhatsApp appartiene a Facebook. Nell’ottobre del 2019 il suo amministratore delegato e fondatore, Mark Zuckerberg, ha tenuto un discorso all’Università di Georgetown. Il tema era la libert



