LA STRATEGIA SULLE INFRASTRUTTURE

Investire sulle ferrovie per la decarbonizzazione è inefficace, irrilevante, inefficiente

©IMPULSIV/LAPRESSE STOCK ARRIVO IN STAZIONE FERROVIARIA
©IMPULSIV/LAPRESSE STOCK ARRIVO IN STAZIONE FERROVIARIA

Più del dieci per cento dei fondi del piano di ripresa sono destinati alla ferrovie, con l’idea di dirottarvi il traffico su strada. Ma in larghissima misura sono vasi non comunicanti. Anche l’idea che trasporti migliori possano aumentare la crescita o ridurre i divari tra centro e periferia è tutt’altro che provata.

  • Più del dieci per cento dei fondi del piano di ripresa sono destinati alla ferrovie, con l’idea di dirottarvi il traffico su strada. Ma in larghissima misura sono vasi non comunicanti.
  • Migliorare le prestazioni della seconda non ha, a livello nazionale, quasi alcun impatto sulla prima.  Quasi tutti i Paesi europei hanno emissioni pro-capite superiori a quelle del nostro Paese.
  •  Anche l’idea che infrastrutture ferroviarie migliori possano aumentare la crescita o ridurre i divari tra centro e periferia è tutt’altro che provata.

Ottenere la sostenibilità ambientale e la convergenza economica tra le diverse zone del Paese investendo in ferrovie: sono i due obiettivi della Missione 3 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) alla quale vengono attribuite risorse per un totale di 25 miliardi, più del 10 per cento dell’intero piano. C’è un problema: si tratta di una mission impossible. Partiamo dalla sostenibilità. Si legge nel documento: «Il trasferimento del traffico passeggeri e merci dalla strada alla ferrov

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