Non ci sarà un nuovo rialzo dei tassi d’interesse in Europa. Come ampiamente previsto, la Bce ha deciso di lasciarli invariati al 4,50 per cento (4 per cento sui depositi) dopo dieci rialzi consecutivi e dopo più di un anno. La scelta è stata motivata dal fatto che «le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la sua valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine».

L’inflazione in calo

Il consiglio direttivo della banca centrale ha fatto sapere che il dato dell’inflazione a settembre è in calo, ma rimane ancora elevato. Per la Bce i tassi «si collocano a livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale» al ritorno dell'inflazione al 2 per cento.

L'approccio

Sempre il consiglio direttivo rivendica un «approccio guidato dai dati» nelle varie scelte effettuate di volta in volta, in particolare prendendo in considerazione «i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria».

La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha detto che «i passati aumenti dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo seguitano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento, frenando in misura crescente la domanda e contribuendo pertanto alla riduzione dell’inflazione».

«l Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento a medio termine», ha concluso Lagarde.

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