I mercati prezzano l’incertezza della seconda banca italiana. Lasciata nel vuoto di potere. E con un’operazione di fusione legata a logiche politiche. Mentre persino il premio di risultato da quasi 4 milioni di euro di Mustier è legato a chi verrà dopo di lui
- Ieri il titolo di Unicredit è crollato di oltre l’otto per cento. I mercati prezzano l’incertezza della seconda banca italiana.
- Mustier rimane fino a fine aprile ma senza un piano industriale valido. E con una fusione possibile con Mps legata a logiche politiche e negoziati.
- Mentre persino il premio di risultato da quasi 4 milioni di euro di Mustier è legato a chi verrà dopo di lui.
Il mercato ha prezzato la fuoriuscita dell'amministratore delegato di Unicredit Jean Pierre Mustier: il valore delle azioni della seconda banca italiana è crollato per il secondo giorno di fila, perdendo oltre l’8 per cento in una sola seduta. Ieri gli analisti della società di investimento Fidentiis hanno anche annunciato il declassamento del titolo e nel rapporto che spiega la decisione riassumono la situazione dell'istituto di credito in poche parole: «Unicredit sta entrando in un limbo di no



