La guerra ucraina cambia anche la storia svizzera. Per la prima volta la confederazione elvetica ha deciso di allinearsi «integralmente», secondo quanto dichiarato dal presidente della confederazione elvetica Ignazio Cassis, alle sanzioni economiche imposte dall’Unione europea alla Svizzera.

In particolare il Consiglio federale svizzero ha deciso

  • Il congelamento immediato di beni di una serie di persone e società sanzionate, tra cui il presidente russo Vladimir Putin, il primo ministro Mikhail Mishustin e il ministro degli esteri Sergey Lavrov

  • La sospensione temporanea dell’accordo per facilitare il rilascio dei visti ai cittadini russi

  • Il divieto di ingresso per una serie di persone vicine al presidente russo Vladimir Putin

  • La chiusura dello spazio aereo a tutti i voli russi e i velivoli con identificativo russo, a partire dalle 15 del 29 febbraio

Secondo la banca internazionale dei regolamenti i depositi nelle istituzioni finanziarie elvetiche di origine russa ammontano a circa 11 miliardi di dollari, sul totale di 36 miliardi di depositi all’estero dichiarati dai cittadini russi.

Nel 2015 quando erano stati rivelati documenti della banca Hbsc su 106mila clienti e depositi per 100 miliardi, 1,8 miliardi di dollari erano riconducibili alla Russia.

I Panama Papers avevano poi rivelato le transazioni del miglior amico di Putin Sergei Roldugin in Svizzera.

Secondo un rapporto stilato dall’ambasciata svizzera a Mosca: «La Svizzera è stata per anni la più importante destinazione globale per i patrimoni dei ricchi russi» con 2,5 miliardi di trasferimenti netti solo nel 2020 e 1,8 solo nella prima metà del 2021. 

Switzerland's Federal Councillor and Foreign Minister Ignazio Cassis, right, poses for a photo with Russian Foreign Minister Sergey Lavrov, left, during their meeting in Geneva, Switzerland, Wednesday, Nov. 28, 2018. (Martial Trezzini/Keystone via AP)

Ieri dopo l’escalation di misure annunciata dagli stati Ue contro Mosca, Cassis aveva dichiarato «molto probabile» l’adesione della Svizzera alla linea europea, ricordando però che la decisione era di responsabilità del governo. 

Proprio oggi il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov era atteso a Ginevra alla rappresentanza russa all’Onu, la visita è stata annullata. 

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