- Il tribunale di Milano ha obbligato Cloudflare, società americana di content delivery network e provider di servizi hosting, a sospendere la fornitura dei suoi servizi verso le piattaforme di IPTV illegali che trasmettevano il campionato di calcio in streaming senza autorizzazione.
- Questo provvedimento è unico nel suo genere. Il presidente di Fapav ha detto che «grazie a esso non sarà più importante il ruolo che si possa o meno aver avuto all’interno di una frode, perché il solo fatto di farne parte comporterà una responsabilità nell’illecito».
- Inoltre si tratta di una particolare ingiunzione che viene definita come “dinamica”, «in quanto implica la cessazione della fornitura di tutti i servizi prestati a favore delle Iptv illegali, indipendentemente dal nome del dominio utilizzato o dal numero di indirizzo Ip». Il che significa che il giudice non ha semplicemente bloccato l’ip, che può essere facilmente cambiato, quanto piuttosto l’accesso stesso.
Alcune settimane fa il tribunale di Milano ha obbligato Cloudflare, società americana di content delivery network e provider di servizi hosting, a sospendere la fornitura dei suoi servizi verso le piattaforme di Iptv illegali che trasmettevano il campionato di calcio in streaming senza autorizzazione. Il provvedimento si somma a una serie di pronunciamenti simili, che vanno tutti nella stessa direzione: aumentare oneri e responsabilità per i provider di servizi digitali. Ma questo provvedimento



