Economia

La ricchezza è come il debito:  c’è quella buona e quella cattiva

La povertà è un problema enorme. Ma anche la ricchezza può esserlo per il suo legame con il funzionamento complessivo dell’economia, della società e della politica. Foto unsplash
La povertà è un problema enorme. Ma anche la ricchezza può esserlo per il suo legame con il funzionamento complessivo dell’economia, della società e della politica. Foto unsplash
  • Tra marzo e metà novembre la ricchezza di 647 miliardari americani è cresciuta di mille miliardi di dollari. Quella di Jeff Bezos è passata da 113 a 183 miliardi di dollari.
  • Non tutte queste ricchezze sono però uguali. Alcune nascono da forme di potere che mal si conciliano con un capitalismo ragionevolmente concorrenziale e con una società davvero liberale.
  • La politica si è infilata nella trappola dello sgocciolamento, il principio per cui la ricchezza si tradurrebbe in un beneficio anche per i più svantaggiati e su questa base sono stati anche invocati tagli di imposte per i più ricchi. 

Ci sono dati che impressionano. Uno di questi è la stima dell’aumento della ricchezza posseduta da 647 miliardari americani tra metà marzo e metà novembre, cioè nel pieno della pandemia. Si tratta di circa mille miliardi di dollari, dunque in media più di 15 miliardi per ognuno dei 647. Ma per colui che è considerato l’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, l’incremento sembra assai maggiore: da circa 113 a circa 183 miliardi di dollari. Tutto ciò può indignare, può apparire pericoloso oppure del

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