- Con il Consiglio dei ministri di ieri anche l’Italia ha cominciato a recepire la direttiva 2019 sul copyright, una delle più delicate normative europee, frutto di anni di dibattito politico e lobbying incrociato, e lo ha fatto a suo modo, con un decreto che vuole trasformare l’Agcom, l’autorità per le comunicazioni, nell’arbitro di tutto ciò che è connesso al diritto d’autore.
- Il testo dovrà essere esaminato anche dal parlamento. Ma la sostanza è che sarà l’Agcom a decidere i criteri con i quali determinare l’equo compenso dovuto da Google, Facebook e altri big tech agli editori per snippet o estratti di testi.
- La bozza del decreto prevede il pagamento agli editori e ai giornalisti. Ma Google ha già sottoscritto accordi bilaterali con quattordici gruppi.
L’Agcom diventa l’arbitro del copyright italiano
06 agosto 2021 • 11:16Aggiornato, 06 agosto 2021 • 11:16