Una manovra austera, senza orizzonte, che rimanda a data da destinarsi un impatto stabile sulle discriminazioni di genere. Lasciando che a pagare le conseguenze (e i costi) non siano soltanto le donne ma tutto il paese. Che, infatti, non cresce
Una manovra austera. Quando si parla della legge di bilancio per il 2026 la senatrice Pd Cecilia D’Elia e l’economista, Azzurra Rinaldi, direttrice della School of Gender Economics di Unitelma Sapienza, sono d’accordo: «Siamo di fronte a una finanziaria poco coraggiosa, senza orizzonte, in un momento in cui il paese è fermo e le disuguaglianze crescono. Soprattutto se parliamo della costruzione di percorsi di autonomia per le donne e di incentivi all’occupazione femminile», spiega D’Elia, certa


