- Il premier non si assumerà la responsabilità di indirizzare le scelte del futuro governo, formato da partiti che lo hanno fortemente contestato fino all’ultimo.
- Invece, si offre di completare il 50 per cento degli obiettivi del Recovery in scadenza a dicembre. Un aiuto non da poco per chi conosce la macchina del Pnrr e il contesto economico da affrontare per l’anno che verrà.
- Draghi lascia a Meloni sbrogliare l’intrico di interessi e scelte attorno alla legge di bilancio che l’anno passato ha messo in difficoltà anche lui.
Per Fratelli d’Italia sarebbe stata la soluzione migliore: entrare per la prima volta a palazzo Chigi e al ministero dell’Economia con una legge di Bilancio già impostata e ottenere in un colpo solo un aiuto tecnico per far tornare i conti e un pretesto già confezionato per tenere a bada alleati come Matteo Salvini, feriti dal voto ma, grazie agli accordi di coalizione, sovrarappresentati in parlamento. All’occorrenza, avere anche un capro espiatorio a cui addossare la responsabilità dei fondi



