Cingolani ha detto che non riusciremo a modificare in tempo gli obiettivi sulle emissioni. Sappiamo dove arrivare ma non come
- Il ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani ha detto che non riusciremo a modificare in tempo il piano energia e clima che definisce i nostri obiettivi in termini di emissioni prima della consegna del recovery plan.
- In queste poche settimane bisogna intanto pensare alla transizione burocratica. Semplificare le procedure per la valutazione di impatto ambientale, per il bonus al 11'0 per cento ma anche per i permessi per gli impianti rinnovabili.
- Per il futuro il ministro pensa che le tecnologie vincenti saranno idrogeno verde e fusione nucleare, mentre le batterie saranno già superate. La sua analisi si può sintetizzare nella formula: sappiamo dove arrivare ma non come.
Poco dopo l’insediamento del governo Draghi, il primo nella storia della Repubblica che le ha incluse nelle consultazioni ufficiali nella storia della Repubblica, le associazioni ambientaliste, da Legambiente a Greenpeace, hanno chiesto di aggiornare «urgentissimamente» il piano nazionale per il clima e l’energia, cioè il programma con cui l’Italia spiega i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni. Approvato nel gennaio del 2020, il piano integrato energia e clima italiano (Pniec) è, infatti



