- Il 3 settembre i giudici della Corte di giustizia dell’Unione europea hanno dato ragione alla società francese Vivendi che aveva acquisito il 28,8 per cento di Mediaset ma era stata bloccata da una delibera dell’Agcom fondata sulla legge Gasparri.
- Il 16 dicembre il Tar deve recepire la sentenza, ma il governo sta preparando una norma per fare in modo che l’Agcom possa di nuovo aprire un’istruttoria per valutare il rispetto del pluralismo nei casi di partecipazioni rilevanti come quelle di Vivendi.
- La norma richiama ancora la legge Gasparri, che però la Corte Ue ha bocciato in toto considerandola «non idonea a difendere il pluralismo».
Salvare Mediaset da una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, farle guadagnare almeno sei mesi, in tempo per l’entrata in vigore nell’aprile 2021 del sistema del voto maggiorato che ne proteggerà il controllo, passando la palla all’Autorità garante per le comunicazioni. La maggioranza di governo ha deciso di inserire nel decreto Ristori o nella legge di bilancio, una norma che proteggerebbe l’azienda della famiglia Berlusconi da una eventuale scalata del gruppo delle telecomuni



