Le misure per rilanciare gli investimenti sono poche e insufficienti. Mentre in Parlamento si discute solo di favori alle lobby amiche
Dal palco della festa di Atreju, una Giorgia Meloni in trance oratoria si è di nuovo aggrappata alla buona novella di un’economia in salute. Anzi, di più. Perché nonostante il contesto globale sospeso tra guerre e protezionismo, la crescita italiana è «superiore alla media dell’area dell’euro» e per la prima volta nella storia il nostro paese è diventato «la quarta nazione esportatrice al mondo». Poco importa, ai fini della retorica meloniana, che i numeri, quelli delle statistiche, smentiscano



