La legge di bilancio cambia in meglio la vita delle microimprese che affollano settori in cui il lavoro è poco qualificato e quindi più povero, come il commercio, la ristorazione, il settore turistico o l’agricoltura. In una legge di bilancio accusata di non avere una visione, sono in realtà molte le norme pensate per una Italia di microimprenditori, la stessa che spesso viene indicata come una delle cause della crescita asfittica del paese.

Un imprenditore con sette dipendenti, poniamo un bar, dopo il decreto Pnrr di giugno avrebbe dovuto permettere i pagamenti con il Pos, pena una sanzione da 30 euro più il 4 per cento sull’importo. La regola che risponde alle raccomandazioni del Consiglio Ue di incentivare i pagamenti elettronici, in teoria vincolanti sul Pnrr, interessava commercianti e professionisti.

Grazie alla legge di bilancio spariscono le sanzioni e in più l’obbligo viene cancellato per le transazioni sotto i 30 euro. Per quali settori e per quali tipi di pagamenti non si sa ancora. A deciderlo sarà con decreto ad hoc da licenziare entro i canonici 180 giorni con cui il ministero delle Imprese e del made in Italy potrà stabilire «i criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse».

Lavoro occasionale

Vengono poi allargate le maglie del lavoro occasionale, che era stato limitato a partire dal 2017 dopo anni di abusi con lavoratori abbandonati nel recinto dei buoni lavoro, accumulati a milioni. Finora la legge prevedeva che il prestatore di lavoro occasionale, come si definisce nel linguaggio del diritto del lavoro, non potesse superare i 2.500 euro di compensi dallo stesso utilizzatore finale i 5mila euro di “prestazioni” nel complesso.

Allo stesso modo “l’utilizzatore” del lavoratore occasionale poteva pagare nel complesso non oltre 5mila euro di prestazioni occasionali. La legge di bilancio va a modificare i limiti previsti dalla norma del 2017 ma lo fa solo a proposito del comma che riguarda gli utilizzatori, cioè gli imprenditori, raddoppiando il limite di lavoro occasionale fino a 10 mila euro.

Viene inoltre estesa la possibilità di prestazioni occasionali fino a 45 giorni al comparto agricolo, a cui peraltro come tutti i governi precedenti l’esecutivo Meloni rinnova anche per l’esenzione delle imposte sui terreni agricoli. Si allarga anche la platea di imprese che possono ricorrere al lavoro occasionale. Sempre dal 2017 vi potevano ricorrere solo le aziende fino a cinque dipendenti e attingendo solo alle categorie di disoccupati, giovani studenti, pensionati, o i beneficiari integrazioni al reddito.

Tutto cancellato e possibilità per tutte le aziende fino a dieci lavoratori, tantissime come il nostro bar. Ancora: dopo aver insistito sul taglio del reddito di cittadinanza, nella stessa legge di bilancio viene ritenuto cumulabile al lavoro nel caso di contratti stagionali o intermittenti, non calcolando questi redditi «entro il limite massimo di 3mila euro lordi».

Se poi per esempio i dipendenti precari del bar o hotel dovessero chiedere un aumento di salario, il datore di lavoro potrà rispondere che la legge di bilancio ha detassato le loro mance e poi andare a casa a compilare la propria dichiarazione dei redditi: un forfait con un’aliquota al 15 per cento.

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