Con l'aumento dei tassi d'interesse, il costo dei mutui è in continua crescita ed ormai le famiglie in difficoltà nei pagamenti sfiorano il mezzo milione. Per l'acquisto di nuove abitazioni, due anni fa le banche concedevano prestiti con tassi dell'1,43 per cento, oggi il costo medio supera il 4,3 per cento, secondo l’ultimo rapporto mensile dell'Abi, l'Associazione bancaria italiana.

Per i prossimi mesi non sono in vista miglioramenti. La a politica della Banca centrale europea prevede di mantenere i tassi sullo stesso livello di quelli attuali ancora per qualche tempo, fino a quando l'inflazione non avrà invertito la rotta una volta per tutte. Difficile quindi, che il costo dei mutui possa calare in fretta.

Intanto, per attenuare l’impatto dell’incremento dei tassi d’interesse molti debitori scelgono la strada della rinegoziazione. Il volume dei mutui rinegoziati ammonta a 17,4 miliardi nei primi nove mesi del 2023, il triplo dei 5,1 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente.

Gli aiuti

Alla luce di questi dati, l'Abi ha promosso per i propri associati – le banche – alcune misure in favore delle famiglie che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Prima di tutto, l'associazione dei bancari ha pensato all'allungamento del piano di ammortamento dei finanziamenti per l’acquisto della prima casa.

Poi all'ampliamento della platea dei beneficiari della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario, per esempio ammettendo alla misura anche soggetti con reddito Isee oltre i 35 mila euro o con mutui di importo superiore ai 200 mila euro, limiti che erano previsti dalla legge.

Le famiglie in difficoltà sono 500 mila per un controvalore di 60 miliardi perché la campanella d'allarme comincia a suonare quando viene superato il 50 per cento del rapporto tra l'importo della rata e il reddito della famiglia che ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile.

Inoltre la Banca d'Italia spiega che i mutui costano sempre di più e ci sono sempre meno persone che possono permetterseli. In base a un sondaggio effettuato tra gli agenti immobiliari, è emerso che è aumentata la quota di operatori che segnalano difficoltà nel reperimento del mutuo da parte degli acquirenti, il valore più alto dalla fine del 2014.

Immobiliare in calo

Degno di nota anche il fatto che siano divenuti più diffusi i giudizi di un calo dei prezzi delle abitazioni ed è stato rilevato un complessivo effetto negativo delle modifiche governative al Superbonus (in particolare i vincoli posti alla cedibilità del credito) sul numero di potenziali acquirenti e sui prezzi di vendita nel corso del 2023.

Non è soddisfatto Michele Carrus, presidente di Federconsumatori, che sottolinea: «Molte famiglie si rivolgono ai nostri sportelli individuare la soluzione migliore per far fronte ai pagamenti. In tal senso, risultano ancora inadeguate le risposte del governo, che anzi in manovra fa gravi passi indietro sui mutui per le giovani coppie.

Oltre a ciò, la rinegoziazione a tasso fisso proposta come agevolazione dal governo, come ci segnalano in molti, non è applicata da diversi istituti di credito».

© Riproduzione riservata