La fuoriuscita di gas dal gasdotto Nord Stream 2 non si è fermata e oggi è aumentata di dimensioni. A riferirlo, riporta la Tass, la guardia costiera svedese, che in mattinata aveva spiegato come la perdita dal Nord Stream 1 non fosse più visibile mentre era presente ancora una dispersione di gas dal numero 2, che non è mai entrato in attivita' per i contrasti politici tra Europa e Russia legati all'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe di Mosca. «La perdita più piccola monitorata sul Nord Stream 2 oggi è aumentata rispetto alle dimensioni di ieri ed è di circa 30 metri», ha affermato la Guardia Costiera svedese in una nota, sottolineando che sta adottando «le misure necessarie di salvataggio ambientale a causa del potenziale rilascio di gas per un po’ di tempo».

Le indagini

La Germania formerà una gruppo di lavoro congiunto con Danimarca e Svezia per indagare sulle perdite di gas dei gasdotti Nord Stream ha annunciato sabato la ministra dell'Interno tedesca Nancy Faeser parlando all'edizione domenica del quotidiano "Bild". Faeser ha spiegato di aver concordato con gli omologhi in Danimarca e Svezia che le attività investigative sarebbero state svolte "da un gruppo congiunto nel quadro delle normative dell'Ue" composto da membri dei tre paesi.

«Tutte le informazioni a disposizione indicano un atto di sabotaggio contro i gasdotti Nord Stream», ha detto la ministra tedesca. Il gruppo di lavoro attingerà alle esperienze della «marina, della polizia e dei servizi di intelligence», ha affermato Faeser.

Le forze di sicurezza stanno monitorando con «maggiore attenzione» le infrastrutture energetiche della Germania, ma non ci sono «informazioni concrete sulle minacce ai siti tedeschi». In un rapporto presentato alle Nazioni Unite, Svezia e Danimarca hanno indicato che, secondo «tutte le informazioni disponibili, queste esplosioni sono la conseguenza di un atto deliberato», ma senza indicare un possibile colpevole.

Durante un colloquio in videoconferenza con gli omologhi in Danimarca e Svezia, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato che la Germania avrebbe sostenuto «l'indagine congiunta» dei due paesi sulle esplosioni sottomarine che, secondo Copenaghen e Stoccolma, sono la causa di queste perdite di gas.

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