La United Auto Workers, il sindacato americano dei lavoratori dell’auto, ha presentato una denuncia contro General Motors, Ford e Stellantis, accusando le tre Big del comparto automobilistico di pratiche lavorative sleali. Motivo: si rifiutano illegalmente di contrattare in buona fede, mentre il sindacato chiede sostanziali aumenti salariali e il miglioramento di una serie di benefit.

Il nuovo eroe degli operai, il presidente della UAW Shawn Fain, 54 anni, eletto cinque mesi fa in sostituzione del precedente capo della triplice finito in galera per un brutto caso di corruzione, ha annunciato la dura e inusuale mossa appena due settimane prima della scadenza dei contratti collettivi di lavoro. «Mi dispiace riferire che i tre grandi o non ci ascoltano, o non ci prendono sul serio», ha detto Fain, che ha iniziato la sua carriera sindacale come elettricista in uno stabilimento Chrysler a Kokomo, Indiana.

Le richieste di UAW

Il sindacato ha avanzato una serie di richieste che includono il recupero dei benefici a cui i lavoratori hanno rinunciato nelle precedenti trattative per aiutare le aziende a sopravvivere nella fase di crisi dovuta alle chiusure per Covid. Fain sta anche facendo pressioni per una settimana lavorativa più breve, di 32 ore, e per un aumento della paga oraria del 46% rispetto al vigente contratto quadriennale, un aumento che sarebbe il più grande nella storia recente del comparto auto: Tra le richieste, anche più ferie retribuite e l’eliminazione di categorie salariali che lasciano ai nuovi assunti retribuzioni e benefici irrisori.

La riposta delle Big Three

Le aziende automobilistiche hanno definito eccessive le proposte di Fain e, se pienamente attuate, dannose per la loro capacità di competere con rivali non sindacalizzati come Tesla, il cui costo del lavoro è molto più basso. Un analista della banca Wells Fargo ha stimato che le richieste del sindacato allo stato attuale aggiungerebbero dai 6 agli 8 miliardi di dollari all’anno in spese di manodopera per ciascuna azienda.

Ford appare un poco più malleabile, ma «il rifiuto di GM e Stellantis di contrattare in buona fede non solo è offensivo e controproducente, è anche illegale», ha detto Fain, che ha presentato una denuncia per pratiche di lavoro sleali sia contro GM che contro Stellantis presso il National Labor Relations Board (Consiglio nazionale per le relazioni lavorative).

Secondo un sondaggio Gallup pubblicato la scorsa settimana, il 75% dell’opinione pubblica statunitense si schiera con i membri della UAW rispetto alla gestione delle Tre Big nelle trattative contrattuali. Per Fain la «più forte linea di difesa» contro l’ostruzione e la lotta all’attività del sindacato da parte delle case automobilistiche è «la nostra capacità di intraprendere un’azione collettiva».

Linea dura di GM e Stellantis

Per il capo del sindacato «l’obiettivo della UAW non è scioperare. Il nostro obiettivo è contrattare un contratto giusto. Ma se dobbiamo scioperare per ottenere giustizia economica e sociale, allora lo faremo».GM e Stellantis hanno respinto le accuse di violazione della legge definendole fantasiose e prive di sostanza. Ma il presidente della UAW è inamovibile.

In un evento pubblico lo scorso marzo disse che il sindacato stava combattendo il suo «unico vero nemico: le multinazionali multimiliardarie». Una posizione, la più radicale degli ultimi decenni, che sembra però anche dettata da dal buon senso economico. «Non è possibile che questi colossi facciano profitti per 21 miliardi di dollari in sei mesi e si aspettino che i propri lavoratori accettino un contratto mediocre», ha affermato.

Le proposte di Ford

L'annuncio della denuncia contro due delle tre grandi case automobilistiche è arrivato quando Ford ha risposto alle richieste del sindacato con una proposta di aumento salariale del 9% in quattro anni e una serie di concessioni che, secondo quanto ha scritto quotidiano Detroit News, comprendono nuovi criteri per gli scatti di anzianità, l’eliminazione delle fasce salariali, un aumento iniziale del 20% per i lavoratori temporanei fino a un massimo di 20 dollari l’ora, l’introduzione di un nuovo sistema di bonus.

Un lavoratore dello stabilimento Ford di Cleveland ha detto al Detroit News che la proposta dell’azienda è «nient’altro che uno schiaffo in faccia, visto che qui abbiamo moltissimi lavoratori temporanei che guadagnano 16,70 dollari l'ora, e riescono a malapena a sopravvivere: 20 dollari, non è molto meglio».

Per Fain «le proposte salariali di Ford non solo non soddisfano i nostri bisogni, sono un vero insulto». Due settimane fa UAW ha annunciato che il 97% degli iscritti al sindacato che lavorano negli impianti di General Motors, Ford e Stellantis ha votato per autorizzare un maxi sciopero. La scadenza è il 14 settembre: se entro quella data non verrà raggiunto un accordo contrattuale con le aziende, gli stabilimenti si fermeranno.

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