DAL CLIENTE ALL’APPALTATORE

Da Battisti a Ferraris: quanto (poco) cambia alle Ferrovie con le nomine di Draghi

LaPresse
LaPresse
  • Sulla poltrona di Ferrovie dello stato che tra Anas e Ferrovie potrebbe raccogliere sessanta miliardi dal Pnrr, arriva Luigi Ferraris e tutti parlano di discontinuità. Ex amministratore delegato di Terna, la sua esperienza va nell’ottica dell’elettrificazione dei trasporti.
  • Nel consiglio entra anche la country manager di Microsoft, Silvia Candiani e anche la scelta della presidente Nicoletta Giadrossi in arrivo da Technip è nel solco dello sviluppo tecnologico. 
  • Tuttavia la continuità c’è: Ferraris è anche nel board del gruppo Pesce, ora guidato da Mauro Moretti, per quasi un decennio dominus delle Ferrovie dello stato, e che può ambire a un terzo dei fondi per le infrastruttture, assieme all’ex Enel Fulvio Conti e l’ex generale Gdf Michele Anzaldi.

Le scelte del governo di Mario Draghi per il rinnovo del consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato sembrano apparentemente scelte di discontinuità. Via l’ultimo resistente dei top manager targati Cinque stelle, Gianfranco Battisti, avanti Luigi Ferraris, l’uomo che dopo anni in Enel, ha seguito la quotazione in Borsa di Poste italiane collaborando con il ministero di Pier Carlo Padoan e che, passando dal consiglio di Mediocredito centrale, è approdato al timone della società elett

Per continuare a leggere questo articolo