- Draghi torna alle politiche attive del lavoro dove tutti si sono arenati: gli interventi previsti nel piano di ripresa devono essere anticipati e resi immediatamente operativi.
- Per una strategia a sostegno di imprese e lavoro, spiega, va coordinata una sequenza di interventi che stimolano credito, investimenti e innovazione: la sua politica economica pensa a stimolare la creazione di nuovi posti.
- Draghi cita la fine del divieto di licenziamento, ma non dice cosa farà. per questo prima sono centrali le politiche attive.
Si torna lì dove tutti si sono, negli anni, arenati: le politiche attive del lavoro. I posti persi finora, quasi 500 mila, sono soprattutto di giovani, donne e lavoratori autonomi, cioè quelli che erano meno tutelati. Draghi sa che ci sono anche sette milioni di persone in cassa integrazione, ma dice che è a donne e giovani e autonomi che hanno già perso il lavoro che bisogna pensare per trovare una strategia di sostegno per imprese e lavoratori. Snocciola la complessità di questa strategia



