- Vladimir Putin sta espropriando aziende straniere in Russia per consegnarle ai suoi alleati, creando timore di ulteriori espropri tra i grandi gruppi europei presenti nel paese.
- Le azioni del Cremlino sono una risposta alle sanzioni dell'Occidente, e molte aziende straniere si trovano intrappolate e a rischio di espropri o cessioni forzate.
- Le banche italiane, Intesa e Unicredit, hanno ridotto le loro esposizioni in Russia, ma molte aziende stanno cercando di adattarsi alle nuove regole imposte dal regime di Putin e di evitare perdite finanziarie.
Vladimir Putin requisisce aziende straniere per regalarle ai suoi sodali e tra i grandi gruppi europei ancora attivi in Russia cresce il timore di un esproprio, di un atto di forza che trasferisca in mani amiche del Cremlino asset industriali o finanziari col marchio delle multinazionali occidentali. Tre giorni fa Mosca ha espropriato le filiali di Carlsberg e Danone. La prima è andata a Yakub Zakriev, parente del leader ceceno Ramzan Kadyrov, mentre l’uomo d’affari Taimuraz Bolloev, che fa p



