con il benestare del ministero

La sentenza sulla concorrenza aiuta le autostrade

(Valerio Portelli/LaPresse)
(Valerio Portelli/LaPresse)
  • Tutto nasce da una sentenza della Corte costituzionale dello scorso novembre che ha bocciato l’articolo 177 del Codice degli appalti. Era la norma del 2016, con la quale si cercava di adeguarsi all’ordinamento europeo per recuperare un po’ di concorrenza anche nell’àmbito delle concessioni pubbliche. Includendo pure quei settori che ne sono più allergici, a partire dalle autostrade.
  • Un paio di settimane fa Aspi ha utilizzato la stessa sentenza di incostituzionalità per puntellare la revoca di un appalto da 320 milioni di euro al Consorzio stabile Medil e l’aggiudicazione alla controllata Pavimental. Si riferisce a uno dei lotti per l’ampliamento alla terza corsia della A1, a Firenze.
  • Si sta profilando comunque uno scenario da incubo per l’utente/contribuente, dato che è colui che paga sempre per le perdite di efficienza causate dalla rinuncia a concorrenza e trasparenza. Il benestare del ministero all’interpretazione di Aspi rischia di estendere lo stesso scenario a chissà quante gare in corso e opere da realizzare, almeno fino all’emanazione di una legge ad oggi nemmeno embrionale.

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