Economia

Tra banche e sviluppo esistono contraddizioni insanabili

  • Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e il salvataggio di Credit Suisse ci si interroga su come evitare nuove crisi bancarie, anche perché la situazione resta preoccupante.
  • Si potrebbe rispolverare un qualche grado di separazione dell’operatività secondo le scadenze, prevista dalla vecchia legge bancaria del 1936 che distingueva nettamente fra banche che si finanziavano a breve termine e sempre a breve investivano. e quelle operanti, all’attivo e al passivo, sul medio-lungo termine.
  • Nessuno dei rimedi ampiamente discussi nel mondo pare in grado di sanare una grande contraddizione. Quella fra un’economia di mercato che, aspirando allo sviluppo, vuole premiare chi riesce, punendo chi fallisce, e la pratica impossibilità di applicare il principio all’attività bancaria.

In marzo è fallita una media banca californiana, Silicon Valley Bank (Svb) nonostante, al fallimento, rispettasse tutte le norme Usa. Pochi giorni dopo, i contribuenti svizzeri hanno dovuto salvare una grande banca, Credit Suisse (Cs), rilevata per 4 miliardi di franchi, solo un decimo del suo patrimonio netto contabile. A comprarla è stato il suo grande concorrente e vicino, l'Ubs; ciò darà vita a un gigante che sarebbe too big to fail, troppo grande perché la Svizzera potesse, per ipotesi,

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