L’annunciata guerra commerciale è iniziata. L’Europa deve reagire, nel breve periodo, ricorrendo a tutti gli strumenti possibili per rispondere alle tariffe di Trump, come facemmo durante il Covid. Ma, ancora più importante, saranno le sfide di lungo periodo: emanciparsi dagli Stati Uniti e mandare in soffitta il modello mercantilista di crescita tirata dalle esportazioni. Per una volta, i dirigenti europei siano capaci di guardare lontano
Tanto tuonò che piovve: con gli annunci di mercoledì Trump ha dichiarato guerra – per ora commerciale – al resto del mondo. Molto è già stato detto sull’incoerenza e il dilettantismo delle misure annunciate, anche tralasciando assurdità come i dazi sulle isole popolate solo da pinguini. Intanto, Trump finge di non capire che un disavanzo commerciale non è un furto da parte dei paesi partner, e che i dazi non sono una tassa sulle imprese estere, che li trasferiranno in gran parte sui prezzi prati



