- Nei loro covi avevano sempre una Bibbia, in qualche cassetto sono stati trovati copie di Calvello il Bastardo e dei Beati Paoli di William Galt. Per loro testi sacri, letteratura di mafia più che letteratura sulla mafia.
- Una volta in carcere hanno trovato rifugio nella cultura, e rinchiusi da un quarto di secolo si sono ritrovati soli in compagnia di Dostoevskij e dei fratelli Karamazov, Svevo e Pirandello, dei filosofi tedeschi e dei teologi protestanti.
- Cosa spinge i mafiosi, oltre alle restrizioni del 41 bis, a studiare forsennatamente? Gli esperti della materia ne sono convinti: ergastolo o non ergastolo, il popolo di Cosa Nostra è convinto che prima tornerà libero.
Mafia, nel carcere duro i boss trovano rifugio nella cultura
25 novembre 2021 • 13:00Aggiornato, 25 novembre 2021 • 13:16