È morto a 87 anni il filosofo Gianni Vattimo. Da tempo era ricoverato all'ospedale di Rivoli (Torino). Lo ha comunicato il compagno, Simone Caminada. Tra i massimi esponenti della corrente postmoderna, studioso e originale prosecutore del pensiero di Martin Heidegger, maestro del "pensiero debole" a livello internazionale.

Esponente della filosofia ermeneutica, fu allievo di L. Pareyson e fece studi a Heidelberg sotto la guida di H. G. Gadamer. Ha insegnato estetica, poi filosofia teoretica nell'università di Torino, da cui si è congedato nel 2008. Oltre alla vita accademica, ha conosciuto nel suo percorso anche la carriera politica. Deputato al Parlamento europeo dal 1999 al 2004, si è poi ricandidato come nel 2009 come indipendente nelle liste dell'Italia dei Valori, eurodeputato nell’Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa, nel 2015 ha aderito al Partito comunista italiano.

Prosecutore dell'ermeneutica filosofica contemporanea, Gianni Vattimo è stato un grande studioso di Schleiermacher, Nietzsche, Heidegger e Gadamer, del quale ha curato la traduzione italiana di Wahrheit und Methode. Negli anni '80 Vattimo è stato protagonista del dibattito filosofico con la sua teoria legata all'orizzonte teoretico nietzschiano e heideggeriano, ma anche a quello del dibattito sul postmoderno, la teoria di un "pensiero debole" con l'abbandono delle pretese di fondazione della metafisica tradizionale e dalla relativizzazione di ogni prospettiva filosofica o politica da intendersi come definitiva.

Fra le sue numerose opere, Essere, storia e linguaggio in Heidegger (1963), Poesia e ontologia (1967), Schleiermacher filosofo dell'interpretazione (1968), Il soggetto e la maschera (1974), monografia su Nietzsche, Le avventure della differenza (1980), Al di là del soggetto (1981), Il pensiero debole (raccolta di saggi curata in collab. con P. A. Rovatti del 1983). Fra le ultime fatiche di Vattimo, Scritti filosofici e politici del 2021. 

Precursore del coming out, avvenuto nel 1975, dal 2010 si era legato al suo assistente, Simone Caminada, che nel febbraio scorso è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Torino a due anni (pena sospesa) per circonvenzione di incapace. La difesa di Caminada aveva annunciato ricorso. E lo stesso professore, subito dopo la condanna, in un'intervista a "La Stampa" aveva ribadito la sua intenzione di voler sposare Simone.

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