La procura di Pavia ha chiuso le indagini sul caso Adriatici. Per gli inquirenti, l’ex assessore alla Sicurezza del comune di Voghera che ha ucciso con un colpo di pistola un cittadino marocchino disarmato in piazza, è responsabile di eccesso colposo di legittima difesa. 

Massimo Adriatici la sera del 20 luglio 2021 aveva ucciso Youns El Bossettaoui: la procura ha mantenuto l’accusa originaria. La notifica dell’atto, che prelude alla richiesta di processo, è stata confermata dal suo difensore, Gabriele Pipiceli.

Secondo l’agenzia di stampa Agi, Adriatici avrebbe detto agli inquirenti che il colpo di pistola che ha ucciso il cittadino marocchino «mi è partito cadendo».

La vicenda

L’omicidio aveva causato clamore soprattutto per le accuse di familiari e amici che hanno continuato a chiedere giustizia, prima fra tutti sua sorella. «Giuro che verrà punito, ci vuole quello che ci vuole. Se Ilaria Cucchi ci ha messo sette anni, anche noi ci metteremo gli anni che servono ma Massimo Adriatici verrà punito» diceva a tre mesi dalla morte di Youns, dopo che erano terminati gli arresti domiciliari per Adriatici.

Massimo Adriatici è avvocato ed è stato ufficiale di polizia giudiziaria con qualifica di sovrintendente, addetto al settore anticrimine e misure di prevenzione. È anche docente di diritto penale e di diritto processuale penale alla scuola di Allievi Agenti della Polizia di Stato di Alessandria. Il segretario della Lega Matteo Salvini nei giorni successivi all’episodio aveva difeso il collega di partito, cercando di spostare l’attenzione sulla vittima. «Altro che Far-west a Voghera, si fa strada l’ipotesi della legittima difesa. Un docente di diritto penale, ex funzionario di polizia, avvocato penalista noto e stimato in questa bella città in provincia di Pavia, vittima di un’aggressione, ha risposto, accidentalmente è partito un colpo che purtroppo ha ucciso un cittadino straniero, che, secondo quanto trapela, è già noto purtroppo in città e alle forze dell’ordine per violenze, aggressioni, addirittura atti osceni in luogo pubblico».

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