Afghanistan: intervista all’esperto di diritto musulmano papa

Rischio reislamizzazione delle istituzioni finanziata da potenze straniere

  • Un proverbio afghano recita: «Non c’è un capo se non c’è una tovaglia», vale a dire un tavolo, una fattiva gestione del potere e di benefici. Si parla di potere pratico, non di astratti sistemi più o meno democratici.
  • «L’idea di stato non è mai sorta in Afghanistan» racconta Massimo Papa, ordinario di Diritto musulmano e dei paesi islamici a Tor Vergata, che ha lavorato “boots on the ground” in Afghanistan per l’Onu, ed è un conoscitore vero del paese e della sua cultura.
  • «A me pare di intravedere l’intervento di alcune frange, finanziate da paesi molto influenti, come la Turchia, che presentano legami molto forti con i Fratelli Musulmani. Quindi si andrebbe verso l’occupazione delle istituzioni, e la re-islamizzazione delle istituzioni. Questo garantirebbe ai Talebani una maggiore legittimazione a livello internazionale. Il problema, in questo caso, non sarebbe più la lapidazione in piazza, ma una profonda penetrazione in senso islamista delle istituzioni, dell’istruzione, eccetera», dice l’esperto.

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