Sono giorni caldi per le cronache politiche locali. Dopo gli scandali politici di Bari e Catania, ora è il turno di Avellino. È stato arrestato nella mattinata del 18 aprile Gianluca Festa il sindaco dimissionario che dal 2019 amministra la città campana. Ex esponente del Partito democratico, il primo cittadino è coinvolto in un’indagine per peculato e induzione indebita a dare e promettere utilità. Si trova ora ai domiciliari insieme a un architetto, fratello di un consigliere comunale e a un’altra dirigente del comune. 

I carabinieri, titolari dell'indagine della procura di Avellino, hanno anche eseguito perquisizioni a carico del vicesindaco Laura Nargi, del consigliere Diego Guerriero, capogruppo Viva la Libertà, lista civica a sostegno di Festa, e fratello di Fabio e dei fratelli Canonico, presidente e commercialista della DelFes, squadra di basket serie B.

Al centro delle indagini c’è proprio la squadra di basket di serie B, riconducibile a Festa. Per gli inquirenti, ha ottenuto sponsorizzazioni da imprese che erano assegnatarie di appalti e affidamenti dal Comune di Avellino.

«Non c’è niente perché non c'è mai stato niente e anche dalle perquisizioni non è emerso nulla. Chi pensava che questa fosse una bomba, si è ritrovato in mano una miccetta. E se qualcuno pensava di poter condurre con questi argomenti la campagna elettorale che si avvicina, ha sbagliato. Perché noi siamo persone perbene e aspetteremo l'esito delle indagini. Che non porteranno a nulla», aveva detto Festa dopo una serie di perquisizioni.

Il sindaco ha sempre goduto di ottimi consensi in città e secondo molti avrebbe anche rivinto le prossime elezioni pur non essendo legato a nessun partito né del centrodestra né del centrosinistra.

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