La polizia ha individuato in Elvis Shkambi, il cui padre era parte interessato in una causa civile relativa alla proprietà di un terreno, l’autore dell’omicidio. L’omicidio racconta l’assenza di misure di sicurezza in una delle più importanti istituzioni giudiziarie del paese
Un giudice della corte d’Appello di Tirana, in Albania, è stato ucciso. Astrit Kalaja, 57 anni, è stato raggiunto da diversi colpiti di pistola mentre era in aula per celebrare un’udienza. La polizia ha individuato in Elvis Shkambi, il cui padre era parte interessato in una causa civile relativa alla proprietà di un terreno, l’autore dell’omicidio. Il giovane è stato arrestato subito dopo. Nonostante i medici del soccorso siano arrivati in breve tempo, il magistrato è deceduto prima di arrivare in ospedale. Nonostante i medici del soccorso siano arrivati in breve tempo, il magistrato è deceduto prima di arrivare in ospedale. Altre due persone sono rimaste ferite nella sparatoria in aula, padre e figlio, ricoverati in ospedale ma fuori pericolo di vita. Un fatto di assoluta gravità che è stato commentato, a stretto giro, anche dalla missione dell'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) in Albania.
L’organizzazione ha espresso le condoglianze alla famiglia e ai colleghi del giudice Kalaja, ucciso mentre svolgeva il suo lavoro, esprimendo ferma condanna per l'accaduto. «Auguriamo una pronta guarigione ai feriti», spiega la missione in una nota prima di aggiungere: «Siamo profondamente scioccati e rattristati dagli spari all'interno della Corte d'Appello di Tirana, che hanno tolto la vita al giudice Astrit Kalaja e ferito altre due persone».
A dare la notizia dell’accaduto è stata la polizia albanese, il giudice aveva oltre 30 anni di esperienza. Gli altri due feriti sono la controparte del processo che si stava svolgendo nell’aula del tribunale. I media albanesi hanno giustamente posto la questione sull’assenza di misure di sicurezza che hanno consentito l’accesso in un tribunale di una pistola. «La presenza dell'Osce condanna fermamente questo atto violento. Gli attacchi contro i giudici sono attacchi diretti allo stato di diritto e alle istituzioni democratiche. Mentre le circostanze complete dell'attacco sono ancora sotto inchiesta, accogliamo con favore il rapido arresto del presunto autore e sottolineiamo l'importanza di garantire che la giustizia sia servita attraverso un processo legale completo e rapido. La presenza è solidale con la comunità giudiziaria albanese e rimane impegnata a sostenere gli sforzi per rafforzare la sicurezza e l'indipendenza del sistema giudiziario», si legge nella nota della missione.
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