Le sedie sono balle di fieno, la luce è quella del tramonto, il percorso è rigorosamente a piedi, lo sfondo è Ponte Lupo, il gigante dell’acqua di epoca romana. Sono i tratti distintivi di un festival insolito e sorprendente che si apre oggi con l’incontro con il premio Strega, lo scrittore Edoardo Albinati. 

È il primo di sei appuntamenti, i prossimi vedranno protagonisti Francesca D’Aloja con il suo libro Spiriti, Sara Giudice con Una madre, il nostro Nello Trocchia con Pestaggio di Stato mentre il 31 luglio è prevista una serata in memoria di Una signora amica, un omaggio a Franca Valeri con Flavio Insinna, Paola Minaccioni, Francesco Acquaroli, Orsetta De Rossi, Cinzia Mascoli, Urbano Barberini. Proprio Barberini e Viviana Broglio sono gli organizzatori di questa rassegna, a impatto zero, finanziata da un pastore, un’azienda agricola che sostiene fin dall’inizio questo festival, giunto alla terza edizione. 

«Siamo sempre qui, sentinelle del territorio, a presidiare i nostri monumenti, e quest’ultima parte di agro romano antico ancora integra per proteggere la terra da progetti speculative, discariche attraverso azioni di resistenza culturale», dice Barberini, principe, attore oltre che testimone di bellezza. 

Sarà proprio lui, già assessore alla cultura a Tivoli, la guida che accompagnerà i visitatori alla scoperta di Ponte Lupo, esempio straordinario di ingegneria idraulica, segmento dell’acquedotto dell’Acqua Marcia, risalente al 144 a.C.

La rassegna nasce in collaborazione con la delegazione romana del Fai, il fondo ambiente italiano, saranno i volontari a illustrare le meraviglie di questo angolo di campagna romana. La prenotazione è obbligatoria (pontelupo@gmail.com) 

 

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