La pagina sotto accusa è la 666. «Nessun complotto», dice l’editore Alessandro Laterza. Eppure sembrerebbero non essere della stessa opinione alcuni esponenti di Fratelli d’Italia che ieri hanno invitato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ad agire contro il libro di cui proprio quella pagina fa parte. Il motivo? “Trame del tempo. Dal Novecento ad oggi (edizione rossa)”, e cioè il libro di testo per le scuole superiori pubblicato da Laterza, parla del partito di Giorgia Meloni e lo farebbe, secondo la parlamentare Augusta Montaruli pronta a presentare un’interrogazione, in maniera «faziosa».

Da qui la richiesta dei membri del principale partito di governo rivolta al capo del dicastero di viale Trastevere: prendere le giuste contromisure. Un caso a là “Fahrenheit 451”, la temperatura a cui brucia la carta, quasi evocata dal partito della fiamma.

Laterza, come commenta quanto accaduto?

L’indignazione dei parlamentari di FdI non è motivata e non la capisco. Gli autori del testo (Caterina Ciccopiedi, Valentina Colombi e Carlo Greppi, ndr) si limitano a descrivere le caratteristiche delle nuove forze politiche, partendo da dati di fatto. Nel libro non ci sono elementi di fantasia o di finzione. Inoltre il testo parte dall’anno 1000 e arriva ai giorni nostri: Fratelli d’Italia vuole condurre il suo processo di revisione storica anche sulla Rivoluzione francese? Tutto può essere.

Crede che si tenti di riscrivere la storia?

Sì, c’è una forte volontà di controllo celata dietro all’invocazione di criteri di imparzialità. Così facendo si mettono in discussione democrazia e Costituzione.

Dopo le richieste del partito di Meloni, cos’ha fatto Valditara?

Una cosa preoccupante: ha mandato una nota all’associazione italiana degli editori, invitandola a valutare i contenuti dell’opera e ad assumere i provvedimenti del caso. Somiglia a una forma di censura.

E l’associazione come ha reagito?

Ha rinviato il ministero alla Laterza. 

Episodi di questo tipo le erano mai capitati?

Così, mai. In forme diverse, sì. Penso che quest’idea di intervenire sui libri di scuola sia un punto fisso per la destra: era il 2000 e il Consiglio regionale del Lazio invitò il presidente Storace a istituire una commissione di esperti per modificare i testi adottati nelle scuole del territorio. Ci furono reazioni forti. Quella commissione non ha mai visto la luce.

Gli autori del libro “incriminato” parlano di FdI, definito «catalizzatore dei voti dell’estrema destra», riferendosi alle elezioni «impietose» del 2022, a «misure liberticide» e a «piani di deportazione» per i migranti. Cosa ne pensa?

La storia parla di una forza politica con all’interno una componente nostalgica e una prospettiva securitaria. Elezioni «impietose»? Lo sono state, considerato il basso tasso di partecipazione. «Misure liberticide»? Basta leggere la relazione della Cassazione sul dl Sicurezza. Ripeto, si tratta di fatti documentati e sotto gli occhi di tutti. Se qualcuno però si è sentito offeso, spieghi perché. Ricordando che le domande che ci facciamo sul passato partono dal presente.

© Riproduzione riservata