- La storia di questa pratica, che noi associamo in maniera inequivocabile ai ristoranti sino-giapponesi di sushi, è antica più o meno cent’anni e non c’entra niente con le polpettine di riso e pesce crudo. Ha più a che vedere, invece, con i tempi che corrono di inflazione inesorabile.
- L’all you can eat è infatti nato in tempo di fame e miseria, subito a ridosso della spaventosa crisi del 1929.
- La fascinazione della pratica aumenta a dismisura se si considera che ogni paese l’ha declinato a suo modo, secondo le proprie usanze di ospitalità, tavola e gusto.
L’usanza dell’all you can eat suscita sentimenti contrastanti. La razionalità combatte con il buon senso, l’anima del consumatore non capisce bene cosa provare: il viso si contrae in una smorfia di pura felicità ed estremo disgusto. Sarà sbagliato? Eticamente immorale? Solo pastoni di indicibili ingredienti a buon mercato possono restituire un tale vantaggio economico. L’all you can eat, bestia ormai mitologica del linguaggio ristorativo, pare essere comparsa dal nulla, eppure racchiude in s



