Per la prima volta nella storia, i lavoratori di un magazzino Amazon di State Island hanno votato per sindacalizzarsi. Non è mai successo prima in nessun altro impianto dell’azienda negli Stati Uniti. Secondo la legge americana per appartenere a un’unione dei lavoratori i dipendenti devono votare a maggioranza a favore. 

Alle elezioni 2.654 dipendenti hanno votato a favore della sindacalizzazione e 2.131 contro. Dalle urne sono emerse anche 67 schede controverse, che però sono troppo poche per cambiare l’esito del voto.

La battaglia di Amazon

Amazon è da sempre apertamente ostile alla presenza di organizzazioni sindacali nei suoi impianti. Nelle settimane precedenti al voto, l’azienda aveva anche affisso dei manifesti per raccomandare ai dipendenti di votare “No”, oltre a creare un sito apposito e organizzare riunioni settimanali per dissuadere i dipendenti. I media hanno rivelato che in passato l’azienda di Jeff Bezos aveva anche proceduto ad analizzare, con l’aiuto di consulenti esterni, il potenziale di sindacalizzazione dei singoli impianti di produzione per identificare per tempo potenziali “hot spot” più sensibili alle istanze dei sindacalisti.

Il magazzino, noto come JFK8, è il più grande nello stato di New York. Secondo quanto hanno detto gli esperti a diversi media, il nuovo sindacato dei dipendenti Amazon si impegnerà a intervenire sul livello di controllo che il datore di lavoro esercita sull’organizzazione del magazzino e sui dipendenti, mettendo per esempio in discussione il diritto dell’azienda di determinare in maniera unilaterale l’orario di lavoro e il compenso orario. 

L’Amazon labor union ha già chiesto che l’azienda proponga traguardi di produttività «più ragionevoli» e che alzi gli stipendi a 30 dollari l’ora. Attualmente il salario di partenza per un dipendente dell’impresa da 1,1 milioni di dipendenti è di 18 dollari l’ora. Il sindacato è guidato da Christian Smalls, un ex manager del magazzino, licenziato dal Amazon nel 2020 per aver guidato una protesta contro le condizioni di scarsa sicurezza contro il rischio Covid in cui lavoravano i dipendenti. Secondo Amazon, Smalls ha trasgredito alle politiche di distanziamento sociale mentre era in quarantena. Tra gli obiettivi dichiarati di Smalls c’è la volontà di negoziare un contratto di categoria con Amazon.

Gli esperti prevedono che quest’inaspettata vittoria possa dare la scossa necessaria anche ai dipendenti di altre realtà gestite da Amazon di sindacalizzarsi, come per esempio in un altro magazzino sempre a Staten Island, dove si voterà già questo mese.  

Amazon, contattata da Ap, ha spiegato che l’azienda investe già in salari e benefici per i dipendenti. «La nostra azienda ritiene che i sindacati non siano la miglior risposta per i nostri dipendenti. Noi ci concentreremo ancora sul lavoro con la nostra squadra per continuare a rendere Amazon un posto fantastico dove lavorare». 

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