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Amianto, l’inutile processo eterno per migliaia di vittime dell’Eternit

Foto LaPresse
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  • Il 6 aprile scorso. Il numero uno della Eternit Stephan Schmidheiny è stato condannato a Napoli a tre anni e sei mesi per omicidio colposo, per  la morte di Antonio Balestrieri, operaio della Eternit di Bagnoli ucciso da un mesotelioma pleurico.
  • I pm avevano chiesto 23 anni e 11 mesi per l’omicidio volontario di otto persone, ma per sei casi è scattata la prescrizione, e per il settimo, Franco Evangelista,  Schmidheiny è stato assolto perché la vittima abitava nella zona ma non lavorava alla Eternit. 
  • Il primo processo contro Schmidheiny è iniziato a Torino nel 2009. Accusato per la morte o la malattia di quasi tremila persone, è stato condannato a 18 anni in appello ma nel 2014 la Cassazione ha dichiarato tutto prescritto. Però i processi continuano, in giro per l’Italia. Inutili.

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