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Carcere, la storia di Anas morto in cella: ucciso dalla burocrazia

LaPresse
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  • Il 15 aprile Anas Zenzami fa ingresso in carcere. Ma quel detenuto in realtà non sta bene. Le sue condizioni di salute mentale vengono riconosciute dalla stessa amministrazione penitenziaria come incompatibili con il carcere pesarese di Villa Fastiggi.
  • Viene prescritto infatti «in maniera perentoria e continuativa un regime di grande sorveglianza» e «la necessità di un ricovero in un ambiente idoneo alla valutazione e alle cure».
  • Il 25 settembre Anas Zenzami si suicida in carcere. Il suo caso arriva alla Corte europea dei diritti dell’uomo che esprime un parere negativo contro il suo trattamento da parte della giustizia italiana, la quale dovrà rispondere a diversi quesiti di inadempienza.

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