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Arcuri, i vaccini e l’asticella troppo bassa

cecilia fabiano
cecilia fabiano

Il commissario all’emergenza Covid ha cantato vittoria quando la velocità di somministrazione dei vaccini ha superato quella dell’arrivo delle forniture: ma non è un suo trionfo anche se, paradossalmente, sono stati i suoi avversari a prepararglielo

  • A pochi giorni dall’inizio del piano vaccinale, il numero di dosi somministrate al giorno ha superato la velocità con cui ci arrivano le forniture di nuovi vaccini.
  • Arcuri e il governo l’hanno celebrata come una vittoria personale, ma non c’era un medico che avesse dubbi che queste quote sarebbero state raggiunte.
  • A farla sembrare una vittoria del commissario sono stati i suoi avversari, che hanno criticato la supposta lentezza iniziale del piano.

Dopo giorni di critiche per i ritardi nella prima fase di vaccinazioni, il commissario straordinario Domenico Arcuri e il governo possono cantare vittoria. Martedì, sono state somministrate in Italia 80.542 dosi di vaccino anti Covid-19, una cifra ben superiore alle 65mila somministrazioni quotidiane che servono a esaurire la fornitura settimanale di vaccini che riceviamo da Pfizer-BioNTech. La sera stessa il commissario Arcuri ha anticipato la notizia al Tg1, sottolineando il proprio successo.

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