Le nuove misure restrittive per contrastare l’acuirsi della pandemia stanno provocando scontri in tutta Europa.

A Burxelles, in Belgio, la protesta pacifica contro le misure anti-Covid si è trasformata presto in uno scontro tra i circa 35 mila manifestanti e la polizia. Nel corso del pomeriggio, infatti, è iniziato il lancio di oggetti a cui gli agenti hanno risposto usando cannoni ad acqua e gas lacrimogeni per disperdere la folla. La protesta, denominata “Insieme per la libertà”, ha provocato scontri anche vicino alle sedi delle istituzioni dell’Unione europea e al distretto governativo della capitale belga. Il Belgio è uno dei paesi europei più colpiti dalla nuova ondata di coronavirus con una media di 10 mila contagiati al giorno, e mercoledì scorso ha inasprito le misure anti-contagio prevedendo divieto di accesso a bar e ristoranti ai non vaccinati.

Olanda e Francia

Anche nella vicina Olanda le proteste anti-lockdown hanno fatto registrare cinque poliziotti feriti e almeno quaranta arrestati nella seconda notte di scontri. Da sabato 20 novembre, infatti, nel paese è stato adottato il confinamento parziale della durata di tre settimane, nella speranza di contenere la nuova ondata di contagi. Bar, ristoranti e supermercati dovrnno chiudere alle 20 e i negozi non essenziali già alle 18. Inoltre gli eventi sportivi si svolgeranno a porte chiuse e il governo ha invitato ad aumentare dove possibile il lavoro da casa. 

Lo scenario da guerriglia urbana all’Aja, dove è avvenuto il maggior numero di arresti, ha visto giovani che appiccavano incendi per le strade e sassaiole contro la polizia a cavallo. Altri disordini si sono consumati sia nella provincia meridionale di Limburg che in quella settentrionale di Flevoland. I tumulti sono la prosecuzione di quelli che si erano verificati a Rotterdam nella notte di venerdì scorso, durante le quali le forze dell’ordine avevano addirittura sparato dei colpi d’arma da fuoco di avvertimento.

Nonostante gli scontri, l'esecutivo ad interim del premier Mark Rutte non escluderebbe ulteriori restrizioni ad hoc per i cittadini non vaccinati, nel caso in cui il parziale lockdown non blocchi l’aumento dei contagi.

Anche in Francia i contagi si stanno diffondendo a ritmo allarmante, con un raddoppio dei casi nell’ultima settimana. «La quinta ondata sta iniziando alla velocità della luce», ha detto il portavoce del governo, Gabrial Attal, parando di un'accelerazione esponenziale dei contagi. Davanti all’aumento dei numeri, il governo di Emmanuel Macron ha ribadito di voler continuare sulla scelta di far portare il peso delle restrizioni sulle persone non vaccinate e non su quelle vaccinate.

In Italia

La quarta ondata di Covid sta investendo anche l’Italia, dove nei giorni scorsi si sono svolte manifestazioni contro il green pass a Milano, Roma e in altri centri minori come Trieste. Il bollettino di domenica fissa il tasso di positività stabile al 2 per cento, con 487.109 tamponi. Sono 520 i pazienti in terapia intensiva, 8 in più rispetto al giorno prima e i ricoverati nei reparti ordinari sono 4.345, ovvero 95 in più. Attualmente i positivi sono 148.760, con un aumento di 5.359 contagiati. I dimessi e i guariti sono invece 4.643.751, con un incremento di 4.302 rispetto al giorno prima. 

Per questo anche il governo di Mario Draghi sta ragionando su nuove misure, da proporre forse già nel prossimo consiglio dei ministri. Dopo il pressing dei presidenti di Regione, che hanno chiesto nuove misure anche specifiche solo per i non vaccinati per scongiurare nuove chiusure, Draghi incontrerà le Regioni, per poi riunire la cabina di regia mercoledì in vista del cdm di giovedì. L’obiettivo è rafforzare le misure di contenimento in modo da scongiurare la quarta ondata. Le decisioni cruciali da prendere riguardano l’obbligo vaccinale, la riduzione a 5 mesi del green pass sulla base delle indicazioni che fornirà il Comitato tecnico scientifico e infine il cosiddetto “super green pass”. Le Regioni, infatti, spingono perchè il certificato verde venga rilasciato solo a guariti e vaccinati, e in questo modo chi ricorre al tampone non potrebbe avere accesso a bar, palestre, cinema e stadi e nemmeno a feste e cerimonie. Su questo il confronto è ancora aperto ed è probabile che, se verrà approvato, partirà da dicembre. Intanto, da oggi comincia la somministrazione delle terze dosi di vaccino per gli over40, in anticipo rispetto ai tempi prefissati ma con l’obiettivo di alzare ancora la copertura vaccinale.

 

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